Ven. Apr 19th, 2024

Fortunatamente quando si parla d’arte non si dice mai tutto in fondo, non si scopre mai la verità assoluta. Dico fortunatamente perché, dopo secoli di immagini, parole e suoni, l’uomo è capace di nutrire ancora la propria creatività di stimoli nuovi. Lo vediamo anche nelle quattro personali che la galleria Wikiarte inaugura il prossimo 15 . L’universo è la fonte infinita di ogni cosa.

Testo critico di Denitza Nedkova


E da questa immensità che attinge Angelo Mancino per dare un’arte stilisticamente poliedrica, ma ideologicamente univoca. Quello che può sembrare un paesaggio surreale, mitologicamente cosmico, contiene l’incontenibile immaginazione creativa. La polvere spaziale della spraypaintart e la nuvolosità dell’aerografo rendono l’immagine fotograficamente verosimile e, nel contempo, poeticamente affettiva. Non si tratta, dunque, di un mirage effimero, bensì dell’esteriorizzazione sentimentale dell’individuo. Il creato si riconosce nel creatore in una atto si assolutezza esistenziale. In fondo ogni personalità è un cosmo in sé.

La realtà nel suo aspetto più sereno è verosimile è la linea guida dell’arte di Antonella Falcioni. La pittrice dedica gran parte della sua opera pittorica all’esplorazione, quasi antropologica, di Cuba. L’arcipelago dei Caraibi è rispecchiato nella semplicità della sua vita, nei volti sinceri e espressivi del suo popolo, nei colori caldi e ricchi della sua terra. Niente è interpretato, inventato, migliorato tramite la pennellata larga e trasparente. Siamo di fronte a un naturalismo realistico guidato dal desiderio di condividere un stato d’animo, quello dell’artista, maturato vivendo Cuba: la gioia di vivere! Convinta nell’universalità di questo messaggio, Falcioni instancabilmente lo trasmette in immagini di dinamica fotografica e di cromia lirica che raccontano non un Eden perduto, bensì la realtà, la realizzazione di quanto sia preziosa e bellissima la vita.

L’arte di Andrea Mesini è caratterizzata dal tratto lineare del raggismo futurista, dominato dal contrasto cromatico manierista e di una ricerca paesaggista di carattere astratto. Lo spazio, trascritto dalla tela, combatte la sua bidimensionalità con radicali ed improvvise fughe prospettiche che permettono la definizione di campi multipli, sviluppati a più livelli. Il paesaggio si espande, dunque, in profondità o si schianta con la percezione in violenti balzi in superficie, dati da fiammeggianti tinte espressionista. Ogni forma riconoscibile è abbandonata per esaltare la realtà con fonemi materici, vagamente segnici, che provocano l’immaginazione con il solo accenno di un linguaggio. La lettura delle opere di Mesini è inevitabilmente soggettiva è non permette, a critico o a spettatore, qualsiasi definizione di comodo.

Sorge allora in chiunque il dubbio nell’appartenenza al vero. Il postimpressionismo di Federico Bizzi fa pensare quasi a un pointillisme liquidificato. Il celebre punto di colore è gonfio d’acqua che vibra e cambia nella sua forma insolida. L’immagine è contagiata da un naturalismo nei colori che racconta una giornata piovosa o un campo fiorito nell’attimo della loro trasformazione da banali visioni del reale in gioiose feste policrome. L’abbondanza tratto e nelle tonalità trasforma la pittura di Bizzi in una trattamento positivista per la mente del fruitore. Ebbene, perche non parlare di cromoterapia a livello avanzato che , non solo equilibra corpo e psiche, ma provoca un inconscio e automatico sorriso in chi guarda e, allora, un improvviso stato di benessere. Siamo davanti alla ben nota sufficienza dell’opera d’arte nel miglioramento generale.

 

Curatrice mostra: Deborah Petroni

 

Galleria Wikiarte

Via San Felice 18 – 40122 Bologna

www.wikiarte.com

 

Dal 15 marzo al 27 marzo 2014

dal mercoledì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 con orario continuato

martedì e domenica dalle 15.00 alle 19.00

lunedì chiuso

Ingresso gratuito