Mer. Mag 15th, 2024

Qualche anno fa, lessi un saggio molto interessante di Giorgio Stabile sulla filosofia medievale della natura; l’argomento, ovviamente, nulla ha che fare con la grandiosità dell’artista di cui voglio parlare ora ma contemplando assorta le opere in questione, mi è ritornata alla mente una tesi suggestiva presentata in quel testo…

Dice Stabile: “ Il segreto dell’arte è quello di secernere, sino alla purezza estrema…

L’arte vera aspira sempre a essere distillata per giungere ideologicamente alla purificazione.

Di Alessandra Signorile

 

Discorreva sull’alchimia e allora perché la mia ingenuità mi porta a collegare simbolicamente due ambiti tanto diversi?

Ho l’onore di ammirare i lavori del più grande scultore italiano del vetro, Silvio Vigliaturo e non riesco a non fare analogie avventate tra queste opere e le opere alchemiche, e opere eroiche, e ancora opere mitiche, leggendarie, primitive ecc…

Probabilmente, poiché in ognuna di queste categorie d’opere, vige la legge tanto sostenuta da Giorgio Stabile in quel saggio: “Il semplice è misterioso perché è invisibile, …E’ invisibile perché trasparente… E’ trasparente perche distillato in precedenza.”

Il vetro maneggiato da Vigliaturo dà proprio questa idea di essenzialità primordiale,

Mi piace immaginarlo come il re dei pelasgi descritti da Klages1, un artista guerriero contro due fonti di pericolo opposte per l’arte: la solidità del materiale e la concettualità dello spirituale, difensore solamente del simbolico , dell’ ‘immaginario… E di vetro è la sua spada. Ecco cosa rappresenta nella mia immaginazione la scelta di questo materiale: Una realtà di sole immagini , senza peso, trasparenti.

Nel lungo curriculum dello scultore è doveroso ricordare la recente partecipazione al Padiglione Italia della 54ª Biennale di Venezia e l’importante collettiva Contemporary Glass Sculpture all’Orlando Museum of Art – celebrativa degli artisti più importanti dei primi cinquant’anni di storia del movimento Studio Glass , nel 2006, Vigliaturo riceve la nomina di testimonial artistico dei XX Giochi Olimpici Invernali svoltisi a Torino. nel Giugno dello stesso anno, la città di Acri gli dedica un museo, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri), che ospita una collezione permanente delle sue opere intesa come un percorso biografico che si snoda attraverso più di duecento esemplari, tra sculture e dipinti. Nel 2010, la Regione Calabria lo invita a partecipare quale artista testimonial all’Expo Shanghai 2010.

Quasi un lavoro alchemico, dicevo, e anche un’arte pelasgica in cui si rasenta il primitivismo più autentico, non quello selvaggio e cannibale però, bensì quello romantico e onirico, in cui non sussistono sangue e sacrifici giacché il segno sublimante e compensatorio dell’immagine (spontaneo e autentico senza virtuosismi psicoanalitici) è sufficiente per saziare qualsiasi desiderio.

Le sculture di Silvio Vigliaturo rappresentano una snodata ricerca dell’originario,

Le forme geometriche realizzate sono in grado di tradurre il mondo nel suo aspetto più autentico (dove per autentico non intendo realistico)

L’arte di Vigliaturo più che rappresentare , è un’opera di trascrizione:

Come se il nostro inconscio collettivo, la storia del mondo , i nostri sogni , fossero criptati in messaggi vitrei.

Gli aspetti mitici e rituali delle civiltà antiche sono raccontate con una poetica esemplare. “ l’ inganno” del cavallo di troia, “ Il poeta”, “ I demoni” “I guerrieri di Sparta” “Babele” ecc… sono il nostro passato , vissuto e immaginario; insomma magia e sensualità sono espressioni adatte per parlare di tutto ciò.

Concludo, sostenendo che a mio avviso, la parte più originale di quest’arte è il suo essere un perfetto connubio di mondi antichi come progetto di partenza e mondi contemporanei nel suo attualizzarsi.

 

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