Gio. Mar 28th, 2024

Continuando nel solco di una ricognizione a largo raggio sulla pittura dell’Ottocento veneto, che caratterizza da anni l’offerta espositiva del Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra – Venezia (Emma Ciardi. Impressionismo Veneziano 1879 – 1933 [2009]; Ottocento veneziano [2010]; Paesaggi d’Acqua. Luci e Riflessi nella Pittura Veneziana dell’800 [2011]), scelta apprezzata e premiata dall’affluenza sempre entusiasta di un pubblico che si aggira ogni anno intorno ai centomila visitatori, la mostra Nobiltà del Lavoro. Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, organizzata da Munus e curata da Myriam Zerbi e da Luisa Turchi, dal 2 giugno al 4 novembre 2012, illustra i diversi aspetti del lavoro attraverso le raffigurazioni dei mestieri svolti a Venezia e nell’entroterra veneziano lungo tutto il secolo che segue la caduta della Serenissima fino ai primi decenni del Novecento.

Tra gli autori selezionati, sono presenti i maestri che hanno contribuito a fare della storia della “pittura del vero” nel Triveneto un’eccellenza: Giuseppe Barison, Pieretto Bianco, Bernardino Bison, Noè Raimondo Bordignon, Eugenio Bosa, Italico Brass, Vittorio Emanuele Bressanin, Angelo Brombo, Guido Cadorin, Paolo Caliari, Guglielmo Ciardi, Luigi Cima, Federico Cusin, Angelo Dall’Oca Bianca, Oreste Da Molin, Eugenio De Blaas, Giacomo Favretto, Pietro Fragiacomo, Egisto Lancerotto, Cesare Laurenti, Giovan Francesco Locatelli, Domenico Mazzoni, Alessandro Milesi, Domenico Miotti, Napoleone Nani, Giovanni Nei Pasinetti, Stefano Novo, Pietro Pajetta, Antonio Paoletti, Antonio Rotta, Luigi Selvatico, Luigi Serena, Ettore Tito, Giuliano Tommasi, Umberto Veruda, Federico Zandomeneghi, Giuliano Zasso e Fausto Zonaro.

La rassegna ripercorre la vita lavorativa tra i secoli XIX e XX, attraverso opere celebri e lavori meno noti di artisti che scelgono come soggetto del loro dipingere il popolo, còlto nell’esercizio delle attività quotidiane, tra le pareti domestiche, all’aperto o nei cantieri, nel verde pacifico dei campi o nella baraonda delle città.

La mostra sarà impreziosita da un magnifico teatrino meccanico sulle arti e sui mestieri, storica attrazione dello spettacolo itinerante, che possiede un profondo valore culturale poiché rievoca momenti della vita quotidiana dell’Ottocento, in particolare della storia contadina. La costruzione del teatrino, manuale e artigianale, durata 3 anni, è opera di Mario Vergnani di Bondeno e risale al 1934. Lo stesso artista viaggiò per anni attraverso l’Italia per presentare la sua creazione, fino al sopraggiungere del secondo conflitto mondiale. Il teatrino, largo ben 5 metri e lungo 2, presenta mestieri ormai caduti in disuso, macchinari e dinamiche con le quali si procedeva alla produzione agricola, scenari legati alla vita quotidiana e allo svago, abiti e uniformi del tempo.

FONTE: Studio Pesci, Bologna

 

Museo Nazionale di Villa Pisani

Via Doge Pisani 7 – 30039 Stra (Venezia)

www.villapisani.beniculturali.it

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