Gio. Mag 16th, 2024

Michelangelo Consani Dynamo Project, 2010 Installazione interattiva Acquisito dal Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, Prato

Olivo Barbieri propone un’immersione virtuale nel paesaggio toscano, alla ricerca di luoghi significativi ma indicatori di una nuova capacità di sviluppo sostenibile, dove convivono innovazione e tradizione, ricerca tecnologica e tutela ambientale, sviluppo energetico e salvaguardia del paesaggio. L’opera di Barbieri descrive con originalità e raffinatezza la pittoricità del paesaggio toscano, l’armonia grafica delle sue linee, la purezza formale dei suoi insediamenti storici, che da sempre attraggono artisti e intellettuali provenienti da ogni parte del mondo.

Rossella Biscotti si immerge, invece, nella biografia di Vladimir Shevchenko, uno dei primi filmakers ad avere accesso alla “zona rossa”; in seguito all’esplosione del reattore nucleare di Chernobyl nel 1986, la Biscotti riflette sul tentativo e la fascinazione dei reporters di trovarsi nei luoghi dove accade qualcosa di “storico” per documentarli sul momento. L’interesse per il genere biografico si sviluppa nella variabilità della sua selezione, senza alcuna rappresentazione visiva del disastro, rivelando sottilmente la fragilità del materiale visivo nella sua relazione con la storia.

Michelangelo Consani parte dalla storia di Marshall Walter Taylor, giovane ciclista afroamericano, vincitore nel 1899 del titolo mondiale del “miglio” su pista, vittima di numerose ingiustizie razziali nel corso della sua carriera, per realizzare una riflessione sui rapporti tra ambiente, energia, equità e giustizia sociale. L’invito al pubblico a sprigionare energia con le pedalate si catalizza in un’azione estetica e sociale tanto che l’opera si realizza solo quando gli spettatori vi partecipano.

Fabrizio Corneli indaga la luce come fenomeno fisico e ottico percettivo per sperimentarne le possibilità espressive. Catturandola per mezzo di sfere ottiche, lastre di metallo, bolle di vetro piene d’acqua, piccole uova d’oca sapientemente intagliate, la sottopone ad effetti di rifrazione, scomposizione e riflessione.

La luce, sostanza immateriale delle sue opere e in costante gioco dialettico con l’ombra, crea e dissolve per anamorfosi presenze inafferrabili ed evanescenti.

FONTE: Studio Pesci, Bologna

 

Museo Pecci Milano

Ripa di Porta Ticinese 113, Milano

M2 Porta Genova

Giovedì 15 dicembre 2011, ore 19

www.centropecci.it

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