Sab. Apr 27th, 2024

Philippe Parreno,The Crowd, 2015, still da video © Philippe Parreno.  Courtesy Pilar Corrias, Barbara Gladstone e Esther Schipper.HangarBicocca, il centro per l’arte contemporanea sostenuto da Pirelli, presenta dal 22 Ottobre 2015 al 14 Febbraio 2016 “Hypothesis”, la prima retrospettiva in Italia dedicata all’artista francese Philippe Parreno. La mostra, curata da Andrea Lissoni, comprenderà una serie di importanti opere che, insieme a lavori più recenti caratterizzati da suono e luce, modificheranno radicalmente la percezione degli spazi industriali di HangarBicocca.

Comunicato a cura dell’ Ufficio stampa, Angiola Maria Gili, Francesca Leonardi

Nel corso degli ultimi vent’anni Philippe Parreno ha reinventato il tradizionale concetto di mostra come allestimento di opere d’arte, a favore di un’esperienza inedita dello spazio espositivo in cui una serie di eventi si svolgono alternandosi fra loro, come se fossero organizzati seguendo una coreografia. Rielaborando la tradizione delle neovanguardie che mettevano in connessione differenti discipline culturali, la sua pratica comprende una varietà di media – scultura, disegno, film, video, musica e scrittura – capaci di coinvolgere un pubblico eterogeneo per formazione e interessi. L’artista ha fin dall’inizio della sua carriera esplorato i confini della realtà e della sua rappresentazione, utilizzando linguaggi e codici provenienti da media come la radio, la televisione, il cinema e, più recentemente, l’informatica. Nell’ambito del suo percorso artistico, Parreno ha messo in discussione il concetto di autorialità collaborando con alcuni fra i più influenti artisti degli ultimi due decenni come Douglas Gordon (con il quale ha co-diretto nel 2006 il film Zidane, un singolare ritratto di uno dei più celebri calciatori fra XX e XXI secolo), Liam Gillick, Dominique Gonzalez-Foerster, Carsten Höller, Pierre Huyghe, Tino Sehgal e Rirkrit Tiravanija. Ha inoltre collaborato con gruppi musicali come Mogwai, compositori e musicisti come Devendra Banhart, Nicolas Becker, Pierre Boulez, Mikhail Rudy e con l’architetto François Roche.

Entrando nello spazio delle “Navate” di HangarBicocca, i visitatori incontrano l’opera How Can We Know the Dancer from the Dance, 2013, una pista da ballo bianca circolare e una parete curva che lentamente si sposta lungo il perimetro della pista stessa, rendendola a tratti parzialmente invisibile. In prossimità della pista è diffuso il suono dei passi di danzatori che eseguono una coreografia del coreografo d’avanguardia Merce Cunningham.

Al centro della piattaforma è collocata l’iconica opera di Jasper Johns set elements for “Walkaround Time”, utilizzata come elemento di scena nella omonima performance di Merce Cunningham del 1968. Essa è formata da sette cuscini gonfiabili di plastica, dipinti con immagini tratte dall’opera di Marcel Duchamp La sposa messa a nudo dai suoi scapoli (Il grande vetro), 1915-1923. La combinazione fra le due opere di Philippe Parreno e di Jasper Johns richiama sia la storica e intensa collaborazione tra Merce Cunningham, Jasper Johns, Robert Rauschenberg e John Cage e le connessioni tra arte, danza, musica e performance, sia i motivi ispiratori che sono alla base della pratica artistica di Philippe Parreno.

Opere centrali della mostra sono Another Day with Another Sun, 2014 (in collaborazione con Liam Gillick), una luce che attraversa come un sole la monumentale navata destra di HangarBicocca e le Marquees, che sembrano formare una strada e proiettano lunghe ombre che trasformano e rendono al contempo drammatica ed estesa oltre i propri limiti l’architettura dello spazio espositivo. La luce è temporizzata e la sua intensità, prodotta da una lampada che si muove su binari sospesi, muta lungo il percorso, alludendo al movimento del sole dall’alba al tramonto.

Le Marquees invece – realizzate da Parreno tra il 2007 e il 2015, ispirandosi alle insegne cinematografiche luminose tipiche degli anni ’50 – si accendono e si spengono a intermittenza e sono caratterizzate da diverse composizioni musicali scritte da: DJ Agoria: Aurora, Thomas Bartlett, Nicolas Becker: Personna, Liam Gillick, Ranjana Leyendecker: vingt minutes, Robert AA Lowe: Untitled, Mirwais: Marilyn Glitch.

Sempre nella navata principale si alternano le proiezioni dei video Anywhere Out of the World, 2000; Alien Seasons, 2002 e With a Rhythmic Instinction to be Able to Travel Beyond Existing Forces of Life, 2014.

Lo spazio del “Cubo” infine, si trasforma in un ambiente abitato da una coreografia in cui luce naturale, luce artificiale e proiezioni di opere cinematografiche si susseguono a concludere la selezione antologica di opere video e cinematografiche di Philippe Parreno.

Come suggerisce Andrea Lissoni, curatore della mostra: «“Hypothesis” può essere considerato un modello sperimentale di mostra personale, dove opere già esistenti dell’artista sono riunite solo per la durata della mostra, creando un’unica, inedita ed effimera installazione temporanea, tornando al loro status originale a mostra conclusa. Il titolo “Hypothesis” rappresenta un’ipotesi per un progetto espositivo inteso come esperienza temporale: l’inizio e la fine della mostra non sono individuabili nello spazio, ma sono dispersi nel tempo, offrendo così al pubblico un’esperienza mutevole e senza confini, sia delle opere sia dello spazio espositivo stesso.»

L’opera Another Day with Another Sun, 2014 è realizzata in collaborazione con Kvadrat, azienda leader in Europa nel mercato contemporaneo dei tessuti di alta qualità, con il contributo di 1000 metri di tessuto Stoplight Colour 3.

HangarBicocca

Via Chiese 2, Milano

22 Ottobre 2015 – 14 Febbraio 2016

Giovedì – Domenica, 11.00 – 23.00

Ingresso  libero