Ven. Mar 29th, 2024

La Milanesiana – Letteratura Musica Cinema Scienza Arte Filosofia e Teatro prenderà il via lunedì 23 giugno, sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio di Expo Milano 2015. In programma oltre 40 appuntamenti, più di 160 ospiti internazionali, 32 sono i paesi coinvolti. Grande importanza avrà l’arte figurativa, con ben 6 mostre tra Milano e Torino, di cui una eccezionale alla Pinacoteca di Brera.

http://www.provincia.milano.it/cultura/progetti/la_milanesiana/

 

LUIGI SERAFINI – CODEX SERAPHINIANUS Anno XXXIII

25 giugno › 10 luglio

Un percorso che esplora la fantasia di Luigi Serafini attraverso i disegni originali del Codex Seraphinianus, un’opera unica nella storia dell’arte: enciclopedia immaginaria, atlante di mondi impossibili che riscrive il confine tra arte visiva e scrittura. Saranno in esposizione le tavole originali tratte dalla prima storica edizione del Codex, datata 1981, e quelle dell’introduzione disegnata e scritta appositamente dall’autore per la nuova edizione del 2013. In mostra anche un’installazione inedita del Mezzo tonno, ideata appositamente per la Milanesiana da Luca Volpatti, vera e propria esplosione tridimensionale dell’invenzione senza uguali di Luigi Serafini.

25 Giugno -10 Luglio 2014

il Circolo dei lettori, via Bogino 9

Orario 9.30-19.30

Ingresso gratuito

 

TAHAR BEN JELLOUN – GIOVINEZZA

31 maggio – 13 luglio 2014

Una mostra che racconta, in sedici quadri, la spontanea relazione fra calligrafia e segno, scrittura e pittura. Dove l’oriente, come nei romanzi di Tahar Ben Jelloun, abita lo sguardo europeo e trasfigura i paesaggi, e dove natura e paesaggio interagiscono con l’uomo, la parola e l’arte, in uno scambio continuo e trasfigurante. Secondo le sue stesse parole, l’autore non dipinge ciò che vede ma ciò che sente, e riveste di macchie di colore soffici, insondabili, insolenti e spirituali i paesaggi della sua vita, la bellezza e il dolore del mondo, restituendone un’immagine del tutto inedita, dai molteplici livelli di lettura.

Castello di Miradolo, via Cardonata 2

San Secondo di Pinerolo (To)

Orario di apertura: Sab-Dom, 10-19

Durante la settimana, aperto su prenotazione.

Informazioni: www.fondazionecosso.it

 

TINTO BRASS TRA POPOLARITA’ E ARTE

28 giugno – 10 luglio 2014

Il percorso cinematografico di Tinto Brass inizia nel 1963 con Chi lavora è perduto. La mostra esplora, in 26 scatti, le sue creazioni cinematografiche più importanti, ma anche il dietro le quinte di un lavoro che, dalla fase più ribelle, di “protesta” dei primi anni, fino alle opere più recenti, è sempre stato spinto da un forte gusto della sperimentazione, e che ha portato il regista a contatto con i maggiori artisti del cinema degli ultimi 50 anni, italiani e internazionali, da Alberto Sordi a Gigi Proietti, a Giancarlo Giannini, Jean-Luc Trintignant, Vanessa Redgrave, Peter O’Toole.

Tinto Brass, formatosi alla scuola di Joris Ivens e, successivamente, aiuto regista di Roberto Rossellini, si è sempre distinto per il suo spirito trasgressivo e per la capacità di esprimere in pellicole di forte impatto emotivo le sue ossessioni stilistiche. Prima il periodo ribelle, anarchico e sperimentale, poi quello erotico che lo ha consacrato maestro del genere. Se è vero che fino ad Action (1979) gli argomenti affrontati dal regista veneziano potrebbero essere ascritti al cosiddetto cinema impegnato, e che invece da La chiave (1983) fino a Hotel Courbet (cortometraggio del 2008) domina la dimensione erotica, va ricordato che nei suoi film il tema non coincide con il contenuto, né con la forma. Sul piano della resa cinematografica, infatti, per Brass, la forma primeggia sul contenuto, il significato si desume dal significante. Ha sempre curato personalmente il montaggio di tutti i suoi film, il che dà alla sua opera un’unità espressiva da cinema d’autore.

Università IULM

IULM1, V piano

Via Carlo Bo, 1

 

Antonio López García

Caravaggio – Cena per due, pittura della realtà

1° luglio – 10 settembre 2014

Definito come “il più grande dei pittori realisti” da Robert Hughes nel “New York Times” o semplicemente “il più grande artista vivente” da Vittorio Sgarbi (e individuato giovanissimo da Giovanni Testori), Antonio López García ha dichiarato recentemente che “siamo nel crepuscolo. Gli Dei sono andati via” rivendicando la grandezza che solo l’essere umano può dimostrare nella quotidianità della propria esistenza. La Cena rappresenta uno di quei momenti della vita quotidiana ed è occasione per rivendicare il diritto a raccontare la vita così come ci è donata, nell’incessante trasformarsi della materia che impedisce all’artista di terminare l’opera. Grazie a un inedito allestimento che vede La Cena di López García di fronte a La Cena in Emmaus di Caravaggio, il pubblico assisterà a un dialogo senza precedenti tra due Maestri della realtà, a partire da un soggetto iconografico caro anche all’Expo 2015.

Antonio López García nasce a Tomelloso (Castilla La Mancha) il 6 dicembre del 1936. Nell’isolamento culturale causato alla Spagna dal prolungarsi della dittatura, individua il suo talento precoce il pittore Antonio López Torres, suo zio. A soli 13 anni è a Madrid. Diviene lo studente più bravo dell’Accademia di San Fernando, dov’è accolto affettuosamente dai colleghi piú grandi che presto formeranno la Escuela madrileña. Nel 1956 viaggia in Italia assieme allo scultore Francisco López. Rimane affascinato dai Maestri italiani, ma tornato in Spagna si avvicina definitivamente alle proprie radici, rivalutando i Maestri spagnoli, soprattutto Velázquez e Sánchez Cotán. Sebbene accostato dalla critica al gruppo realista madrileno, e posteriormente – tra gli anni sessanta e settanta – all’Iperrealismo americano, Antonio López García possiede uno stile anacronistico e una tecnica incontaminata. Nel 1992 il regista Victor Erice realizza un film documentario centrato sul suo processo creativo nel dipingere un albero. La celebre frase “un’opera non si finisce mai, arriva al limite delle proprie possibilità” sembra essere il suo manifesto poetico.

Tra i premi piú prestigiosi ricordiamo il Principe delle Asturie nel 1985 e il Velázquez nel 2006.

Pinacoteca di Brera

Sala napoleonica

 

MILANO SOTTO SOPRA – 1964: NASCE LA LINEA 1

24 giugno – 10 Luglio 2014

In occasione del cinquantesimo anniversario dell’apertura della linea 1 della Metropolitana di Milano, una mostra fotografica dedicata a un’opera che ha cambiato il volto della città e non solo. In un Italia in ripresa, il 1° Novembre 1964, veniva infatti inaugurata a Milano la prima tratta della Metropolitana – due convogli partirono, per l’unica volta nella storia della metropolitana appaiati, dalla stazione Lotto in direzione di Sesto Marelli – avvicinando finalmente Milano alle grandi metropoli Europee.

Un’opera che ha sollecitato la fantasia di scrittori e artisti – memorabili le pagine scritte sull’argomento da Dino Buzzati – e che ha stimolato l’immaginario dei milanesi aprendo loro le porte del sottosuolo, facendoli affacciare a un nuovo mondo che avrebbe cambiato per sempre anche le loro abitudini quotidiane. Un filo che unisce il primo passo di una Milano che costruiva la sua identità europea con la Milano di oggi, proiettata verso l’Expo e verso il futuro.

Sala Buzzati

Via Balzan 3, ang. via S. Marco 21 Mi

 

FEDERICA GIGLIO – CITAZIONE CòLTA

24 giugno – 10 luglio 2014

“CITAZIONE CÒLTA è l’allucinazione più significativa della mia vita e anche la più bella che io abbia vissuto. Risale al 1998, prima della nascita dei miei figli, con mio marito Enrico. L’ho avuta a Santiago di Compostela al termine di un percorso iniziato a Barcellona. Un viaggio mistico e tempestato dai miei cambi di umore ed eccessi. Santiago era l’arrivo. E proprio lì, una sera, sola in uno spazio aperto mi trovai a camminare sul cielo con un albero di melo capovolto. Ho provato una sensazione inenarrabile, poi tutto è tornato normale, a parte me ovviamente.” Federica Giglio

Università IULM

Sala Piramide – IULM1, VI piano

Via Carlo Bo, 1