Mar. Apr 16th, 2024

Di Stefano Boninsegna

Bologna – L’Associazione Bologna per le Arti è attiva dal 1999 quando allestisce la sua prima esposizione monografica su Alessandro Scorzoni, seguono nel 2000 Fabio Fabbi, nel 2002 Raffaele Faccioli e Giulio Fiori, nel 2004 Ugo Guidi, nel 2009 Coriolano Vighi.

L’Associazione, poco nota forse per la discontinuità delle mostre offerte al pubblico, non ha scopo di lucro e fa opera di divulgazione delle arti figurative prediligendo i periodi dell’Ottocento e del Novecento cercando di focalizzarsi sull’area bolognese.

Per il 2010 ci offre la riscoperta di un vero gioiello della storia della pittura, Guglielmo Pizzirani, bolognese (1886-1971), professore dell’Accademia di Belle Arti dal 1936, partecipò alle Biennali di Venezia, alle Quadriennali Romane e alle mostre internazionali di arte italiana durante il trentennio fascista. Forse proprio la vicinanza al potere, spesso inevitabile per tanti artisti che vogliano lavorare e sopravvivere, ha portato Pizzirani nel cono d’ombra del passato da rimuovere, destino non solo suo.

L’opera di Pizzirani sicuramente è per ogni bolognese una piacevole scoperta e lascia impresse immagini che non si possono dimenticare; le sue tele trasmettono fedelmente i colori, le sfumature, le ombre di Bologna, e chiunque, conoscitore della città, di fronte ad una delle sue pitture, non può non riconoscere la sua Bologna. Il lavoro di Pizzirani si lega saldamente alla pittura europea dei primi del Novecento, in particolare quella francese, svelando la grande conoscenza dell’artista e del professore, nonché l’importanza della città che allora era legata al resto d’Europa con continui scambi culturali attraverso l’Università e le tante personalità bolognesi di primo piano nel mondo della cultura. Bologna con l’Università e l’Accademia di Belle Arti era una delle città di riferimento nel panorama europeo, sì europeo, perchè l’idea di Europa era già presente accanto a quella di Nazione e proveniva non dal basso, ma dall’alto, era un’idea di diretta provenienza aristocratica che aveva nella pittura il suo alter ego nel grand tour. Per certi versi si può dire che l’Europa si sia formata prima attraverso la prassi aristocratica dei viaggi e degli incroci familiari e poi solo successivamente con l’apporto dei popoli. Forza e debolezza di questa Unione Europea ancora tutta da fare.

Altro commento meritano l’Università di Bologna, ora tutta ripiegata verso un esamificio nazional-popolare fine a se stesso rivolto all’Italia da Bologna in giù e all’Accademia di Belle Arti dimenticata dal nostro ordinamento scolastico nonostante il suo enorme valore.

Ma tornando alle opere di Guglielmo Pizzirani, altro gioiello sono i suoi ritratti che esprimono più sentimento di una fotografia con linee e sfumature di una dolcezza ed epressività incredibili.

Un’esposizione, da non perdere assolutamente, allestita nelle sale di Palazzo d’Accursio.

 

GUGLIELMO PIZZIRANI

Mostra monografica retrospettiva

Palazzo d’Accursio, Bologna

Sala d’Ercole e Sala Ottagonale

5– 28 novembre 2010

Orario continuato 10.00-18.00

Ingresso gratuito