Sab. Apr 20th, 2024

Cammino, lavoro, colore, suono, ma soprattutto gioia: sono gli elementi che compongono l’esperienza di Marcello Tomasi lungo l’Africa e che la raccontano attraverso l’occhio della sua macchina fotografica.

Di Anna Mola

 

Le opere e il video in esposizione costituiscono una sorta di “diario per immagini” del viaggio di 5 ragazzi, nel 2005, a bordo di un Land Rover Defender (ribattezzato “Big Mama”) da Milano a Bobo Dioulasso, Burkina Faso, nel cuore dell’Africa Subsahariana.

Marcello, fotografo del gruppo, ha raccolto un’enorme quantità di immagini, da cui è tratta questa selezione. Si parte dal Marocco, l’Africa ancora “vicina di casa” dell’Italia ma già araba, con le case dipinte di blu, le moschee, il mercato pieno di spezie, le donne avvolte in veli coloratissimi e gli uomini su motorini e furgoni. E poi la S1, l’unica strada segnata sulla cartina, l’unica via “ufficiale” che attraversa il Sahara. Spazio e spazio di sabbia fine come polvere, dune, rocce, silenzio e cielo allo stato puro. E poi i villaggi come destinazione finale; villaggi già immortalati nei film, descritti nei libri, immaginati attraverso i racconti di esploratori, ma ora vivi davanti agli occhi e al cuore. Piccole città fatte di capanne, pozzi di cemento, donne con enormi cesti sulla testa; c’è anche un ospedale, purtroppo mai completato. Le sei opere intelaiate su bambù hanno il compito di descrivere le scene di vita quotidiana dei villaggi. La foto si materializza e con il tessuto grezzo e il bambù che la sostiene rimanda alle tribù africane ivi raffigurate. Ben più che cornici, i legni costituiscono la struttura portante dell’immagine stampata su tela dipinta e tirata fino al massimo della tensione, come pelle su un tamburo. Una tensione che poi sfocia nel centro dell’immagine, fulcro dell’azione e dell’emotività.

Impossibile è guardare queste immagini senza respirare gli odori, assaggiare i sapori, sentire il battito dei tamburi. E per renderlo ancora più chiaro e veritiero, in mostra c’è anche un video, realizzato in presa diretta. Un lungometraggio privo – per scelta – di voci narranti e musiche di sottofondo, per immergersi nell’atmosfera, per sincronizzarsi col ritmo africano, per osservare l’impasto del burro di karitè, ascoltare il fruscio delle foglie di un bananeto, le risa dei bambini, la musica e le danze di un villaggio in festa.

Non si tratta solo di fotografia di paesaggio o di reportage contemporaneo, ma di un’esperienza in senso umano, di una fase di crescita e di passaggio. Qui c’è la volontà di far conoscere un continente non per le sue carestie, povertà, guerre (già così tristemente famose), ma nelle sue tradizioni antiche, nell’ospitalità dei suoi abitanti, nella felicità dei suoi bambini, così pieni di speranza e ottimismo.

Joy è il vero filo conduttore di questa esposizione: gioia in chi ha vissuto il viaggio, gioia negli occhi di chi si incontra sul cammino, gioia di poter trasmettere questa sensazione di… gioia!

 

Studio Iroko

Via Voghera 11/b, Milano

Marcello Tomasi: www.marcellotomasi.com

Anna Mola: http://aboutaphoto.blogspot.com

Studio Iroko: www.studioiroko.com

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