Ven. Apr 19th, 2024

Dal 6 maggio al 31 luglio 2011, nel cinquantenario del Palazzo Pirelli, la sede della Regione Lombardia accoglie una raffinata esposizione di creazioni di Gio Ponti, l`architetto che progettò il grattacielo Pirelli.

Tratto dal comunicato ufficiale


Non si tratta di una mostra dedicata alla figura di Gio Ponti architetto ma a Gio Ponti designer e, ancora più specificamente alla produzione di ceramiche da lui ideata per la manifattura Richard-Ginori tra il 1923 e il 1930.

La mostra, promossa dalla Regione Lombardia e prodotta da Anonima Talenti è curata da Dario Matteoni.

Gio Ponti (1891 – 1979) assume nel 1923 la direzione artistica della Manifattura Richard-Ginori e stabilisce il suo ufficio nello stabilimento milanese di S. Cristoforo. La prima occasione pubblica di esporre le prime opere prodotte (ceramiche e maioliche) si presenta già nel 1923 con la prima Mostra Internazionale di Arti Decorative di Monza.

La modernità della produzione presentata a Monza nel 1923 trova un primo riscontro nella critica di Carlo Carrà che vede nel “giovine architetto Giovanni Ponti, un neoclassico di Milano, profondamente sincero nelle sue ricerche stilistiche e, quello che più conta, riccamente dotato di qualità inventive.”

Successivamente Ponti presenterà le sue ceramiche per la Richard Ginori alla “Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes” a Parigi nel 1925, vincendo il “Gran Prix” dell`esposizione.

Repertori e forme traggono la loro ispirazione dall`antichità classica, ma il percorso culturale di Ponti lo porta a incrociare nella sua ricerca di classicismo anche riferimenti oltre l`antico: la prospettiva rinascimentale, la teatralità e il gusto antiquario di derivazione palladiana, l`eleganza neoclassica.

Le serie ceramiche pontiane per Richard-Ginori elaborano uno scatto in avanti del substrato classico della cultura figurativa italiana verso una nuova modernità. Da una parte c`è una classicità lontana che copre l`aspetto tipologico dell`oggetto, dall`altra c`è una classicità che riguarda invece l`aspetto materico e decorativo dell`oggetto. Il ricorso alla citazione, sia questa la memoria archeologica o cinquecentesca, è tale da sgombrare il campo da ogni possibile inflessione verista.

Vasi ornamentali, grandi ciste, urne, piatti mostrano nella produzione immaginata da Ponti figure isolate che si contrappongono a fondi di natura geometrica, o tali da evocare scene cittadine e vedute urbane. (…)

Nella mostra, un primo filo conduttore individuato dal curatore è quello della iconografia declinata da Ponti nei suoi decori. Attraverso alcune delle serie più note come La conversazione classica, Le mie donne, La venatoria, presentate con i pezzi più significativi, si ripercorre un repertorio figurativo unico nella sua carica innovativa, seppure costruito in un sapiente confronto e dialogo con l`antico e la classicità, repertorio che ha concorso alla definizione di un sofisticato gusto rivolto ad una borghesia intellettuale e moderna.

Il confronto con l`antico è un secondo filo di lettura della mostra, a partire dalle forme che traggono fonte d`ispirazione dal mondo greco, etrusco, romano: oggetto emblematico di questo filone è la grande cista dedicata al critico d`arte e giornalista Ugo Ojetti. (…)

 

GIO PONTI. Il fascino della ceramica.

Milano, Grattacielo Pirelli, Via Fabio Filzi, 22. 5 maggio – 31 luglio 2011

Ingresso gratuito

Orari: dal martedì al venerdì 15.00 – 19.00 ultimo ingresso 18.30

WEB: www.anonimatalentisrl.it

.