Vissuto a New York per molti anni, ove ha intrapreso una brillante carriera di grafico illustratore lavorando per testate come il NY Times, Baruffi si dedica ormai da diversi anni totalmente alla pittura e fa di questo mezzo espressivo il proprio veicolo per ripercorrere l’America degli anni 30, 40 e 50.
Dal comunicato stampa ufficiale
“Ricordi con vista” non rappresenta l’esperienza americana dell’artista ma evoca piuttosto “ricordi” che appartengono a tutti noi, tracce di un’iconografia americana talmente radicata nel nostro immaginario da affiorare come ricordo, memoria di quel mito americano che ha preso forma negli anni tra le due guerre e che da allora, volenti o nolenti, pervade le nostre vite.
Come osserva Basile nel testo che introduce il catalogo della mostra:
“ (…) Molta gente non ha mai messo piede a New York, ma è come se ci fosse sempre stata. Tallonando i ricordi con la fantasia, molti conoscono ogni particolare della Grande Mela, da Manhattan alla Statua della Libertà, da Harlem agli slums, da Broadway all’Hudson. (…) “
La formazione di architetto e grafico illustratore emerge evidente nei dipinti di grande formato e pressoché monocromatici che Andrea Baruffi presenterà in occasione di questa personale alla Galleria Forni di Bologna.
Attraverso le sole declinazioni del grigio, ci conduce all’interno di insolite visioni di paesaggi newyorkesi immersi in metafisici silenzi. Fermi immagine hopperiani avvolti da inquietanti sospensioni sono resi talvolta col colore, ma il monocromo domina gran parte della mostra.
Atmosfere da “cartoon” illustrano una New York che sembra tratta dai romanzi grafici riconducendoci alla Manhattan di Nick Carter, ai sobborghi di Gotham City, ai grattacieli di Spiderman. Essenzialmente dai dipinti di Baruffi emerge l’atmosfera di una New York che non è più quella reale, non è più quella di oggi.
Con queste parole Franco Basile riesce a dare forma all’archivio iconografico di Baruffi:
“ (…) L’archivio di Baruffi si trova dunque tra le pieghe di una memoria alimentata da immagini prese da riviste degli anni Quaranta-Cinquanta, ma soprattutto da istantanee custodite in scatole da scarpe, reperti come quelli che si trovano nei mercatini delle pulci. Ecco così visioni vintage, la folla indaffarata di Wall Street, scene lontane che l’artista ha ripreso dimostrandosi un virtuoso del segno e della costruzione narrativa. (…)”
Galleria Forni
Via Farini, 26 a Bologna
dal 5 al 31 marzo 2011
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