Gio. Mar 28th, 2024

La Galleria Rubin è lieta di annunciare la mostra personale di Giuseppe Ajmone. Protagonista della pittura italiana del Novecento, formatosi alla scuola di Funi e Carrà all’Accademia di Brera, Ajmone nel 1946 è tra i firmatari, con altre giovani promesse dell’arte, del “Manifesto del Realismo”. Il gruppo, geograficamente e biograficamente eterogeneo, si era raccolto attorno a Corrente per promuovere, in controtendenza rispetto alle dinamiche del tempo, un meditato ritorno alla figurazione. Un atteggiamento da non intendersi come naturalismo o verismo, ma come “cosciente emozione del reale”.

La nostra galleria, che ha seguito per più di due decenni l’evoluzione recente della pittura italiana, ha visto nel percorso di Giuseppe Ajmone una notevole influenza nel caratterizzare la poetica e lo stile delle ultime generazioni.
Come sottolinea Lorella Giudici, il ritorno alla realtà di questo pittore non consiste nella restituzione del dato oggettivo, né in un languido sentimentalismo.  “…quello che l’artista deposita sulla tela non è ciò che vede, ma un barlume di ciò che è stato e mai più tornerà. Della fisicità dei luoghi, dei corpi e delle cose, Ajmone ne racconta la bellezza e la seduzione, ma anche la vulnerabilità, la precarietà, la brevità.”
Questa mostra raggruppa una selezione di tredici quadri che rappresentano l’evoluzione dell’artista da una fase tardo-cubista degli anni ’40 e ’50 a un pieno e originale recupero della realtà, in tre filoni dominanti del paesaggio, del nudo e della natura morta, a partire dalla metà degli anni ’60 fino a poco prima della sua scomparsa avvenuta nel 2005.