Sab. Mag 18th, 2024
Chiara Lecca Golden Still Life (dettaglio), 2016 tassidermia, sterco, PVC, vetro, metallo, tavolo in legno cm 200 x 180 x 120 Courtesy Museum Schloss Moyland, Bedburg Hau (D) e Galleria Fumagalli, Milano Foto Olimpia Lalli

Fino al 19 marzo 2017 le Collezioni Comunali d’Arte si aprono a uno scenario tra realtà e illusione con la mostra A fior di pelle di Chiara Lecca, a cura di Sabrina Samorì e Silvia Battistini. Il progetto rientra nella sezione ART CITY Polis della quinta edizione di ART CITY Bologna (27 – 28 – 29 gennaio 2017), il programma di iniziative istituzionali promosso da Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera, che si propone di offrire nuove prospettive di visita al patrimonio storico-artistico della città attraverso opere di artisti contemporanei.

Silvia Tonelli
Addetta stampa ART CITY Bologna 2017
c/o Istituzione Bologna Musei

Chiara Lecca
Golden Still Life (dettaglio), 2016
tassidermia, sterco, PVC, vetro, metallo, tavolo in legno
cm 200 x 180 x 120
Courtesy Museum Schloss Moyland, Bedburg Hau (D) e Galleria Fumagalli, Milano
Foto Olimpia Lalli

All’interno dell’ampio percorso museale situato al secondo piano di Palazzo d’Accursio, in cui è custodito un ricco patrimonio artistico databile dal Duecento agli inizi del Novecento, Chiara Lecca interviene in quattro sale (I, IV, XII, XVI) disseminando installazioni che sottolineano la studiata interazione con le peculiari caratteristiche degli ambienti storici in cui si inseriscono.
Fin dagli esordi, la ricerca artistica di Chiara Lecca si focalizza sulla relazione tra uomo e natura per farne emergere la frattura operata dalla società contemporanea e la contraddittorietà insita nel comportamento collettivo umano di rimozione della parte istintiva e selvaggia in contrapposizione alla sfera razionale. Il suo lavoro induce lo spettatore a interrogarsi e a ripensare la propria origine attraverso un immaginario di perturbante forza visionaria, in cui l’elemento animale diventa materia per un processo di ambigua alterazione semiotica. Spiega infatti l’artista “Nel mio lavoro l’animale diviene complice dell’operazione di spiazzamento della realtà gestita, ordinata e controllata dell’uomo. Esso è il tramite per far riaffiorare la nostra natura selvatica”.
Lo spaesamento cui tende la sua poetica non sottende una critica politica allo sfruttamento animale e naturale da parte dell’uomo ma intende piuttosto suggerire, non senza uno sguardo ironico e talvolta fiabesco, un punto di vista laterale su elementi che appaiono invisibili proprio in virtù della loro presenza pervasiva nelle nostre vite quotidiane. La riflessione sulla svalutazione degradante di cui spesso gli animali sono oggetto, in quanto materiali di consumo, ci costringe a ripensare il nostro rapporto e la nostra somiglianza con essi.
Il percorso della mostra prende avvio nella Sala degli Svizzeri (Sala I) in cui l’artista affianca due opere dal titolo True Fake Marbles e Fake Marbles, appositamente unite in un’unica installazione ed ampliate nelle loro dimensioni ambientali per questa occasione espositiva. Il lavoro, che si compone di 18 “totem” realizzati con vasi in ceramica, porcellana e vetro avvolti da vescica animale, è esemplare per il procedimento di manipolazione operato da Chiara Lecca. La pratica di riuso e risignificazione di materia organica normalmente espulsa dai processi produttivi delle società industrializzate ne esalta la natura multiforme e le potenzialità estetiche,
restituendo nuova vita a frammenti inerti.
L’artista e gli organizzatori della mostra precisano che nessun animale utilizzato nelle opere è morto per scopi artistici.

Istituzione Bologna Musei | Collezioni Comunali d’Arte
20 gennaio – 19 marzo 2017
Mostra a cura di Sabrina Samorì e Silvia Battistini
Promossa da Istituzione Bologna Musei