Mar. Apr 23rd, 2024
Mantovani - ASTRAZIONI 2014 (400)
Mantovani - ASTRAZIONI 2014 (400)
Mantovani – ASTRAZIONI 2014 (400)

Gianni Mantovani utilizza molteplici linguaggi espressivi con lo scopo di avvicinarsi sempre più all’intima natura delle cose. Il suo sguardo si pone attento e sensibile rilevatore di superfici materiche complesse e pregne di una storia antica tutta da rivelare. Dai paesaggi urbani, alle cortecce degli alberi alle plastiche, le opere dell’artista rivelano la necessità di considerare ogni forma come un corpo, la cui superficie modellata a cretto o semplicemente rivelata da scorticazioni, si apre alla comunicazione profonda con l’osservatore.

Comunicato a cura di Nadia Melotti

La storia è già inscritta nelle forme modulate dal tempo e catturate dall’artista nel classicismo dei segni. Così succede negli scatti fotografici “tracce urbane” dove gli asfalti con le crepe del tempo vengono semplificati in composizioni astratte capaci, nella loro essenzialità compositiva, di grande lirismo. Le strade d’Europa sembrano fatte della stessa sensibilità materica celata tra segni e texture informi. Da Verona ad Edimburgo la superficie ultima della terra contemporanea, quella urbana delle grandi città o dei centri minori, quella degli asfalti arsi dal calore e crepati dal ghiaccio, viene esibita come una pelle unica in grado di rivelarne la storia. L’informe espressività della superficie accentuata da un intervento specifico sul colore con l’uso del computer, trasforma la fotografia in pittura lasciando nell’incertezza delle forze l’intervento del caso. Le campiture di colore definiscono la miniatura attraverso la quale l’artista sintetizza il naturalismo delle strade e l’orientamento del segno, forte o debole che sia, sprigiona una sonorità consona al luogo.
I diversi generi e linguaggi utilizzati dall’artista ci portano a considerare la discontinuità come valore legato alla necessità di sperimentazione e allo stesso tempo come dialogo con il complesso mondo dell’arte.
Poco hanno da condividere con la serie delle tracce urbane i cuori generati da situazioni affettive e di divertimento concepiti con l’uso di materiali diversi e spesso domestici. Sono cuori glamour ricchi di preziosità popolari confezionati per la vicina della porta accanto; distribuiti agli amici con lo stesso entusiasmo che si riconosce ad un rito simbolico collettivo. In quei cuori, dove il gusto estetico si confonde con forme d’artigianato pop, s’incontra la necessità dell’artista di condividere la bizzarria delle diverse superfici polimateriche capaci di essere nello stesso tempo pittura e rilievo.
Un cuore in particolare ha la preziosità dell’artigianato antico elaborato dall’artista come ready made. E’ la paziente stoffa ricamata dalla madre il cui trine in cotone racchiude in sè un’idea antica di tempo poco incline ai cambiamenti repentini e capace di pianificare i giorni a disposizione in una ripetitività sublimata che supera l’idea stessa di noia
Un altro soggetto caro all’artista è la natura violentata. Una serie di vasi con fiori metallici e alteri viene presentata come metafora della violenza subita dalla natura per opera dell’uomo incapace di dare vita alla vita. Una ferita interrompe il processo vitale delle piante e le congela nella ieraticità della scultura. La geometria con la quale si presenta l’orribile morte accentua ancora di più la drammaticità della relazione uomo-natura considerandola in un normale processo logico alterato dalla coscienza contemporanea.
Le plastiche sono invece una sintesi tra i diversi sistemi di ricerca che ha a che fare con il grande artista Alberto Burri. Sono vere e proprie combustioni di materiali plastici modellati ad alte temperature la cui espressività è ulteriormente accentuata dal colore. Sono gialli rossi blu viola verdi e così via in un crescendo di forze che esplodono quando vengono raggruppate in una istallazione. La coralità cromatica assume a questo punto le caratteristiche dell’incanto senza per questo dimenticare l’inquieta manipolazione caotica che le ha generate e che permane come sospensione dell’idealità nel flusso informe dell’esistenza.

Galleria “Arianna Sartori”

Via Ippolito Nievo, 10
Date: dal 21 febbraio al 5 marzo 2015

Orario di apertura: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 16.00-19.30. Chiuso festivi.