Ven. Mar 29th, 2024

Dal 31 maggio tutti i giovedì, sabato e domenica, una baracca di burattini anima il giardino della Triennale. Un pubblico di ogni età può ritrovare così una delle forme teatrali più allegre e giocose, con storie che attingono agli antichi canovacci della Commedia dell’Arte messe in scena da Daniele Cortesi, che da oltre trent’anni presenta i suoi spettacoli nel rispetto della tradizione popolare lombarda sulla scia del suo maestro Benedetto Ravasio.

Proprio intorno al Castello Sforzesco, esattamente 120 anni fa, nel maggio del 1894, venivano allestiti i padiglioni delle ESPOSIZIONI RIUNITE, vero e proprio EXPO dell’epoca. Per l’occasione venivano predisposti “divertimenti straordinari e modernissimi, che rappresentano lo sforzo massimo dell’immaginativa, la ricerca smaniosa del nuovo”: la ferrovia aerea, il Toboga, le Montagne Russe e la Torre Stigler, simile alla Torre Eiffel, anch’essa con l’ascensore che sale al suo interno.

E “di sera il pubblico piccino ha i suoi minuscoli teatri, ove Gioppino rinnova le sue gesta a colpi di bastone (…), mentre le orchestre e le bande fanno della buona musica. Divertimenti popolari ed intellettuali ad un tempo, accessibili e graditi al pubblico di ogni ceto”: così si legge in un giornale dell’epoca.

Da quel maggio del 1894 sono trascorsi esattamente 120 anni. Eppure, nonostante tutto questo tempo, oggi più di allora basta assistere a uno spettacolo di burattini per capire che, a dispetto di qualsiasi tecnologia, rimane intatta la magia di un teatro che sa parlare direttamente al cuore del suo pubblico.

Riprendendo questa antica forma di teatro, quella che più mescola i generi e che trasversalmente unisce le culture di tutto il mondo, e dando ad essa nuova speranza e futuro, CRT Milano e Triennale Design Museum propongono, nell’ambito delle attività di TDMEducation, sezione didattica del museo, una lunga serie di spettacoli di burattini all’interno degli stessi giardini, affidandone la cura a uno dei pochissimi burattinai che continuano l’arte del Teatro dei Burattini di tradizione popolare.

Nel solco della migliore tradizione, il bergamasco Daniele Cortesi si occupa personalmente di tutti gli aspetti del proprio lavoro, da quelli artistici a quelli artigianali: scolpisce i burattini nel legno di cirmolo, dipinge i fondali di scena, scrive i testi di fiabe, commedie e avventure, e dà vita, voce e anima ai dieci -e più- personaggi.

Tre saranno i pezzi di repertorio presentati: la fiaba … e vissero felici e contenti, vero e proprio cavallo di battaglia della compagnia dei Burattini di Daniele Cortesi, la divertente commedia Arlecchino malato d’amore e Gioppino e il mistero del castello.

Protagonista dei tre spettacoli è il personaggio bergamasco di Gioppino; vero e proprio eroe popolare, Gioppino, “dalle scarpe grosse ed il cervello fino”, diventa sempre e subito amico dei bambini, sia per la sua contagiosa simpatia sia per quel suo modo di parlare scorretto e sgrammaticato che fa tanto ridere. I tre spettacoli sono stati selezionati dalla Regione Lombardia tra le migliori proposte di Teatro Ragazzi.

 

… E VISSERO FELICI E CONTENTI

La trama di questa favola è classica e avvincente. Una bella Principessa e un dolce e mite Pastore si amano, ma il loro amore viene tenacemente contrastato da un prepotente Cavaliere di ventura, il Principe Korvak.

Affiancato dal suo servile e codardo Consigliere Mortimer e forte delle perfide magie escogitate per lui dalla vecchia Strega Micillina, il losco personaggio sembra aver la meglio sui due giovani innamorati.

Provvidenziale sarà l’intervento di Gioppino Zuccalunga. Sostenuto dall’affetto caloroso dei bambini, il nostro eroe non esiterà ad affrontare in duello l’arrogante Cavaliere senza scrupoli, dando una sonora lezione anche all’arcigna Strega e al suo Lupo parlante.

Per la gran gioia di tutti, lo spettacolo si concluderà in bellezza con il balletto finale dei protagonisti positivi.

 

ARLECCHINO MALATO D’AMORE

Lo spettacolo rispetta i caratteri della miglior tradizione.

Il marchese d’Almaviva è assediato da un folto numero di creditori e per salvarsi è costretto a seguire il consiglio del cinico servo Brighella: chiedere la mano della figlia del ricco Pantalone e con la dote della bella Smeraldina saldare tutti i sui debiti accumulati.

La notizia delle prossime nozze getta Arlecchino nella più nera disperazione.

La grave diagnosi sentenziata dall’ orbo e balbuziente dottor Tartaglia spingerà l’amico Gioppino Zuccalunga ad aiutare in ogni modo il povero Arlecchino.

Ma dopo tante peripezie tutto si risolverà nel migliore dei modi con il classico ballo finale delle maschere.

 

GIOPPINO E IL MISTERO DEL CASTELLO

La serenità nel castello di Re Gustavo viene di colpo interrotta da un vile attentato, che colpisce la giovane Principessa Letizia.

Un misterioso personaggio si aggira nel maniero, avvolto da un mantello rosso che ne nasconde il volto. Tutti si mettono sulle sue tracce, ma egli colpisce ancora, lasciando però un indizio che porta all’antro del temibile mago Robante.

Il principe Amedeo, nel disperato tentativo di restituire la salute alla giovane sposa, cade vittima anch’egli di un altro, terribile sortilegio.

L’intervento del fedele e coraggioso servitore Gioppino, aiutato dal prezioso sostegno dei bambini, restituisce al principe le sue sembianze e svela il malefico e il diabolico piano ordito dal capitan Rodomonte, in combutta con tal Crispino, al fine di impossessarsi del castello.

Puniti tutti i malfattori, soprattutto il gran ciambellano di corte, che aveva tradito e mentito, la pace ritorna e tutti possono continuare a vivere in pace.

Come sempre, il classico ballo dei burattini chiude favola in bellezza ed allegria.

 

Triennale Design Museum CRT Milano/Centro Ricerche Teatrali

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