Ven. Mar 29th, 2024
Futuro anteriore- Giardini di Piero

Fino al 17 agosto 2017 il Museo Michelangiolesco di via Capoluogo 1, a Caprese Michelangelo (Ar), ospita “Futuro anteriore. Oilrobots, eroi con macchia”, mostra personale di Fabrizio Spadini a cura di Giovanni Pichi Graziani.

L’esposizione, patrocinata dal Comune di Caprese Michelangelo, sarà visitabile negli orari di apertura del Museo Michelangiolesco dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 19; sabato, domenica, festivi e prefestivi dalle 9,30 alle 19,30. Solo per il mese di agosto la mostra sarà visitabile tutti i giorni dalle 9,30 alle 19,30.

Di Marco Botti

Futuro anteriore- Giardini di Piero

Pittura macchiaiola e robot giapponesi sbarcano assieme al Museo Michelangiolesco, casa natale di Michelangelo Buonarroti, grazie alla sorprendente personale di Fabrizio Spadini intitolata “Futuro Anteriore”.

In esposizione tele, tavole, disegni che celebrano un connubio tra il linguaggio pittorico del verismo ottocentesco dei macchiaioli toscani ed elementi dell’immaginario nipponico dei cartoni animati, in particolare le serie degli anni Settanta e Ottanta. A sancire questo dialogo, la mostra sarà aperta da cinque capolavori del XIX secolo attribuibili a grandi maestri quali Fattori, Puccini e Sernesi.

“La scelta di iniziare il percorso espositivo con dei dipinti della “macchia” è sicuramente un azzardo – spiega il curatore della mostra Giovanni Pichi Graziani. – Nomi altisonanti del passato si trovano idealmente a fianco a quello di Spadini condividendo, attraverso le loro opere, le stesse pareti del Museo Michelangiolesco. Ci siamo sentiti di proporre questo accostamento al pubblico nella speranza che passato e presente possano dialogare mostrandosi nella loro contiguità e non alterità”.

I dipinti di Spadini si mostrano nella loro freschezza, realizzati molto spesso en plein air. Privi di campiture, sono le macchie di colore a dar risalto a forme non precisamente delineate ma capacissime di rendere l’impressione di un luogo e di un tempo simultaneamente reale e surreale.

I giganti di metallo, robot dell’illustrazione nipponica della seconda metà del XX secolo, si insinuano così nella pittura verista macchiaiola. Quest’elemento epico però non è mai rappresentato in pose dinamiche, anzi, appaiono spesso come relitti polverosi, arrugginiti, reperti archeologici di un mondo estraneo.

L’artificio artistico colloca icone fantastiche sullo stesso piano di elementi reali o realistici, dislocati in un passato abbastanza lontano da permettere la fusione tra ricordo, immaginazione, sogno. I quadri aprono scorci su di un eterno presente dell’immaginazione, irraggiungibile dai mutamenti dello scorrere del tempo e collocati in un’atmosfera d’attesa, fatta di silenzi, dove i mutamenti temporali appartengono soltanto a quelli atmosferici.

BREVE BIOGRAFIA – Fabrizio Spadini nasce in provincia di Milano nel 1975 e studia illustrazione, grafica e design. All’esperienza ventennale come freelance per case editrici e agenzie di pubblicità affianca la passione per l’animazione, collaborando come concept artist con aziende che operano nel settore dell’intrattenimento e dei videogames. Trasferitosi in Toscana, riscopre la passione per le tecniche tradizionali, in particolar modo per la pittura a olio realizzata “en plein air”. In occasione di Lucca Comics 2016 ha presentato il progetto Oilrobots – Futuro Anteriore, dove elementi dell’iconografia delle serie animate giapponesi degli anni 70-80 si accostano allo stile e alle atmosfere della tradizione pittorica dei Macchiaioli Toscani.

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