Gio. Apr 18th, 2024

img.phpBuon 2016 a tutti.

Dopo diversi mesi di silenzio, durante i quali ho diretto il Magazine dietro le quinte, ricomincio a scrivere gli editoriali ricordando che “Il Pensiero Artistico” è un magazine che si occupa di arte, ma anche di attualità.

Di Stefano Boninsegna

Il 2015 è stato l’anno delle crepe nell’Unione Europea con l’apice della crisi greca e il caos totale nel Medio Oriente. Abbiamo avuto l’immigrazione di massa verso l’Europa e gli attentati di Parigi, prima quello sanguinario al periodico Charlie Hebdo il 7 gennaio 2015 – anticipato da quello incendiario del 2 novembre 2011 – e poi quelli del 13 novembre 2015. Attentati attorno cui resta, se ci si pensa bene, un alone di incertezza sui mandanti reali, su chi ha messo i soldi, le armi, l’organizzazione effettiva, l’unica certezza finora è che si trattava di ragazzi di etnia araba che urlavano invasati “Allah Akbar”, convinti di potere piegare la secolare storia europea, che ha visto ben di peggio, alla loro cieca ed ignorante superstizione.

Le avvisaglie del pericolo le conoscevamo. C’erano già stati gli attentati di Madrid dell’11 marzo 2004 e di Londra il 7 luglio 2005.

Il 30 settembre 2005 furono pubblicate in Olanda le caricature di Maometto sullo Jyllands-Posten che scatenarono disordini e intimidazioni contro l’Europa da parte dei fedeli islamici.

Immigrazione, Islam, fanatismo, terrorismo. Quasi quindici anni prima di questo 2015 appena passato le tematiche erano già quelle di oggi. I fatti di Parigi non si possono considerare una tragica sorpresa, semmai l’acutizzazione di una malattia cronica sottovalutata.

Pim Fortuyn
Pim Fortuyn

A questo proposito vorrei ricordare Pim Fortuyn, un nome che la nostra Unione Europea, morbosamente politically correct, ha seppellito nell’oblio.

Pim Fortuyn era un politico olandese liberal-conservatore, considerato da molti di estrema destra per le sue idee sull’immigrazione e l’Islam. Fu ucciso il 6 maggio 2002 da un estremista di sinistra. La sua lista, alle elezioni immediatamente successive alla sua morte, divenne il secondo partito in Olanda.

(Cit. Wikipedia) Il 9 febbraio 2002 (Pim Fortuyn) dichiarò al giornale olandese De Volkskrant che sedici milioni di abitanti nei Paesi Bassi erano una cifra sufficientemente elevata, e che l’accettazione di 40.000 domande d’asilo all’anno era una politica che doveva cessare.
Disse inoltre che, ai suoi occhi, l’articolo 7 della costituzione, che garantisce la libertà di parola, è più importante dell’articolo 1, che si oppone a tutte le discriminazioni. Ebbe cura, in questa occasione, di prendere le distanze dalle posizioni espresse negli anni Ottanta dal Centrumpartij di Janmaat, che chiedeva l’espulsione degli stranieri dal paese, mentre egli stimava che una loro sufficiente integrazione avrebbe fatto sì che la questione della loro presenza non si ponesse più.

Al quotidiano olandese Volkskrant che gli chiedeva se odiasse l’Islam, rispose: « Io non odio l’Islam. La considero una cultura retrograda. Ho viaggiato molto nel mondo, ed ovunque comanda l’Islam, è semplicemente terribile. Tutta ipocrisia. È un po’ come quei vecchi Protestanti Riformati. I Riformati mentono tutto il tempo. È perché? Perché hanno norme e valori che sono così elevati che tu non puoi umanamente sostenerli. Questo puoi vederlo anche nella cultura musulmana. Prendi per esempio i Paesi Bassi. In quale altro paese un leader eletto di un movimento importante come il mio può essere apertamente omosessuale? È meraviglioso che questo sia possibile. È qualche cosa di cui essere fieri. E mi piace conservare le cose così, grazie molte. »

Come da sua volontà, sepolto in Italia vicino a Pordenone, sulla sua lapide è inciso il seguente epitaffio: Loquendi libertatem custodiamus (“Custodiamo la libertà di parola”).

La destra europea di governo, non gli estremismi che sia di destra che di sinistra sono tutti uguali, non è quel mostro che si vuole fare credere che toglie diritti civili e libertà. Al contrario in Europa abbiamo una fortissima classe al potere che vorrebbe uniformare il continente su un esperimento che è simile, con i dovuti distinguo, alla vecchia Unione Sovietica. Un esperimento riassumibile in un welfare molto potente ed invasivo che, a discapito della libertà individuale e di impresa, tra cui la possibilità di accumulare ingenti profitti resa impossibile dalla tassazione elevata, dovrebbe assicurare un livello assistenziale ottimale per tutti. Un super Stato assistenziale senza concorrenti che necessita di un tessuto economico, garantito dalla moneta unica, che non dovrebbe mai variare, cristallizzato su parametri decisi dagli economisti della burocrazia europea. Questa classe al potere sta distruggendo le Nazioni europee che sfuggono a questa logica, sia per caratteristiche culturali, che per impreparazione a un disegno utopistico di questo genere. Sventolando diritti civili per tutti, che poi già abbiamo, ci tolgono via via la libertà di scelta a favore di una forma di Stato che non credo sia sbagliato definire neosocialista. Sopra tutto c’è il politically correct che garantisce tutti, purchè stiano tutti in silenzio.

“L’economia è il mezzo, l’obiettivo è quello di cambiare il cuore e l’anima” (Mrs Margareth Thatcher dall’intervista per “The Sundays Times”, 1 maggio 1981). Chediamoci chi veramente ha a cuore la nostra Libertà.

Ma torniamo a Pim Fortuyn e all’immigrazione.

(Cit Wikipedia) Nel 2002, in un dibattito televisivo, Fortuyn provocò un religioso musulmano facendo mostra della sua omosessualità. Alla fine l’Imam esplose apostrofando Fortuyn con termini fortemente anti-omosessuali. Fortuyn con calma si girò verso la telecamera e, rivolgendosi direttamente ai telespettatori, disse loro che questo è il genere di Cavallo di Troia dell’intolleranza che gli olandesi stanno accogliendo nella loro società nel nome del multiculturalismo.

Eccoci arrivati ai giorni nostri. Riflettiamo allora su cosa possa stare dietro al fenomeno, che si sta assecondando in modo sconsiderato, dell’immigrazione di massa dai paesi mediorientali verso l’Unione Europea.

Il Cancelliere tedesco non credo faccia dichiarazioni di accoglienza universale sull’onda dei suoi buoni sentimenti o per inesperienza politica, tutt’altro, piuttosto avrà una sua direzione, un suo piano. Il Governo Italiano, che in questi giorni vuole depenalizzare il reato di immigrazione clandestina, che obiettivi si sta ponendo? Il Vaticano sa bene quale sia l’entità del fenomeno e allora perchè insiste nel predicare un’accoglienza che nei fatti sarà impossibile da gestire? Parliamo di esponenti di Governi, non di sprovveduti. Cosa li spinge a fare dichiarazioni e atti rischiosi che obiettivamente vanno contro i loro cittadini? Cosa gli fa sottovalutare tutto quello che abbiamo visto accadere negli ultimi quindici anni in Europa?

Chi ci ha mandato il Cavallo di Troia di cui parlava Pim Fortuyn? Cosa sta succedendo?

“La gente è davvero spaventata dal fatto che questa nazione possa essere sommersa da persone con una cultura differente. […] In politica non si possono ignorare le preoccupazioni dei popoli: siamo in politica per affrontarle con loro”. Mrs Margareth Thatcher, 27 gennaio 1978.